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lunedì 11 marzo 2013

Spaghetti alla polpa di ricci di mare

 

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Qualche giorno fa, ho avuto la fortuna di ricevere in regalo della deliziosa e freschissima polpa di ricci di mare. Così non ci ho pensato neanche un momento e ho preparato subito questi deliziosi spaghetti. Gli spaghetti alla polpa di ricci di mare, qui a Cagliari è un piatto tipico e lo potrete gustare (nonostante la sua semplicità) nei migliori ristoranti. Un piatto semplice  che racchiude il sapore e il profumo del mare, per farlo vi occorrerà:

Ingredienti per 4 persone

  • 400 g di spaghetti abbastanza grossi o linguine
  • polpa di ricci ( non so la quantità ho fatto a occhio)
  • 4 cucchiai da tavola di olio extravergine di oliva
  • peperoncino macinato grossolanamente
  • 1 spicchio di aglio
  • prezzemolo

Il piatto è di una semplicità unica. Mettete una capiente pentola d’acqua sul fuoco, quando giunge a ebollizione salatela e versateci gli spaghetti nella quantità desiderata. In una padella versate l’olio e fateci imbiondire l’aglio tagliato a metà. Aggiungete il peperoncino e fate insaporire bene per alcuni minuti, togliete l’aglio. Appena la pasta avrà terminato la cottura, scolatela tenendo da parte almeno un bicchiere di acqua di cottura. Versate subito la pasta nella padella con il soffritto, saltatela bene, spegnete il fuoco e aggiungete la polpa di ricci. Aggiungete un po’ di acqua di cottura in modo che tutto si amalgami ben bene formando una sorta di crema. Servite subito gli spaghetti cosparsi con una manciata di prezzemolo tritato.Buon appetito!

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Annalisa

giovedì 19 aprile 2012

Sa coccoi prena o pane ripieno

 

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La ricetta di oggi appartiene alla tradizione sarda e precisamente è tipica della zona chiamata Ogliastra. Ora non essendo io di origini ogliastrine non ne avevo mai sentito parlare. Un po’ di tempo fa navigando sul web ho visto alcune immagini e la “cosa” mi ha incuriosito parecchio, tanto che era da quel dì che mi frullava per la testa l’idea di realizzarla.Così ho cercato e studiato varie ricette e devo dire che quella che ho trovato più affidabile e dettagliata(a mio modesto parere) è stata questa qui. Il blog dal quale l’ho presa è Trattoria Muvara, passateci e fermatevi. La padrona di casa ha sempre la pentola sul fuoco e un sacco di ricette della cucina sarda e non da condividere! Grazie di cuore ad Aiuolik per aver condivisoSorriso Quasi dimenticavo di dirvi che sa coccoi prena  è composto da una base di pasta di pane con al centro un ripieno di patate e formaggio, molto simile a quello dei culurgiones di patate. Ad ogni modo per fare questa deliziosa coccoi prena vi occorrerà:

Per la base:

  • 600 g di semola di grano duro rimacinata
  • 1/2 cubetto di lievito di birra
  • 400 g di acqua
  • 15 g circa di sale
  • 2 cucchiai da tavola di olio extravergine d’oliva

Per il ripieno:

  • 1 pentola di patate
  • 4 o 5 manciate di Fiscidu
  • aglio
  • menta secca
  • 1/2 litro di olio extravergine d’oliva caldo, io ne ho usato 1 bicchiere
  • strutto

In sostituzione del “fiscidu” che è un formaggio di latte di capra conservato in salamoia e che si produce in Sardegna, si possono utilizzare sia la ricotta salata(meglio se di latte di capra) o la feta greca.

Preparate la base mettendo la semola in una terrina o nell’impastatrice, sciogliete il lievito in metà dell’acqua occorrente precedentemente intiepidita e uniteli alla semola, cominciate a impastare aggiungendo mano a mano la restante acqua tiepida nella quale avrete fatto sciogliere il sale e i due cucchiai di olio. Impastate bene fino ad ottenere un impasto elastico e liscio che metterete a lievitare in una terrina sigillata con pellicola trasparente al riparo da correnti d’aria, per almeno due ore o finché avrà raddoppiato di volume. Nel frattempo che l’impasto lievita (o anche prima se volete) preparate il ripieno: fate lessare le patate in abbondante acqua, scolatele e fatele intiepidire. In una terrina abbastanza capiente schiacciate le patate, aggiungete il fiscidu a pezzetti ( o il formaggio che userete) l’aglio e la menta precedentemente tritati, l’olio e lo strutto. Impastare bene con le mani fino ad ottenere un impasto omogeneo. Preriscaldate il forno a 220°C (meglio se ventilato). Prendete l’impasto lievitato e stendetelo in uno spessore non troppo sottile,(2,5 cm) dalla sfoglia ricavate dei cerchi di 10 cm di diametro, io ne ho fatto un po’ con questo spessore e quattro di circa 15-18 cm. Ponetevi al centro una manciata di ripieno, qui io ho fatto a piacere e a occhio. Richiudete la pasta tutt’attorno al ripieno come nella foto. Cuocete in forno per 35 minuti e buon appetito!

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Annalisa

venerdì 27 gennaio 2012

Amaretti sardi e…Buon compleanno Cleopatra


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Ci siamo, con questo post termino con i miei amati dolci sardi, (almeno per ora) riprenderò più avanti con altre delizie della mia splendida Sardegna. Oggi vi presento un dolce che mi riporta indietro nel tempo e precisamente alla mia infanzia, quando trascorrevo le vacanze estive in Sardegna a casa dei nonni; il momento più bello era quando la nonna tirava fuori la scatola di latta e aprendola ci offriva un dolce, io ricordo che indugiavo un po’ e poi sceglievo sempre un amaretto. Mi piaceva quel suo aspetto un po’ “rude” perché celava un “cuore” morbido, un gusto e un profumo inconfondibili che ritrovo ancora oggi quando sforno questi deliziosi dolci. Questi dolci non sono easy da fare, io stessa ho imparato con gli anni a capire il rapporto mandorle-albumi, affinché il risultato finale sia proprio quello di un dolce dall’aspetto “rude” ma con un “cuore” morbido. Per fare gli amaretti vi occorrerà:
  • 1 kg di mandorle dolci
  • 2 hg di mandorle amare
  • 1 kg di zucchero semolato
  • 13 albumi
  • 2 limoni non trattati ( la buccia grattugiata)
Pelare le mandorle tuffandole per qualche minuto in acqua bollente, farle asciugare bene, tritarle e farle asciugare nuovamente dalla mattina alla sera. La sera preparate l’impasto con gli albumi leggermente sbattuti e lo zucchero, poi aggiungete le mandorle e la scorza del limone grattugiata, amalgamate bene sigillate la terrina con della pellicola da cucina e fate riposare l’ impasto tutta la notte in frigorifero. Il giorno dopo controllate la consistenza dell’impasto in questo modo: formate una pallina,poggiatela su un piattino, la pallina si deve leggermente “sedere”, se vi accorgete che l’impasto è troppo “duro” aggiungete 1 o 2 albumi. Ora continuate formando delle palline che farete rotolare nello zucchero semolato, sistematele in una teglia rivestita di carta forno e ponete al centro di ogni pallina una mandorla come vedete nella foto. Cuocete gli amaretti in forno preriscaldato a 150°C per circa 30-40 minuti. Lasciate raffreddare bene prima di togliere gli amaretti dalla teglia. Un’ altra versione della ricetta prevede che gli albumi siano montati a neve e incorporati piano piano alle mandorle, io ho provato in tutti e due i modi e il risultato è stato lo stesso. Un consiglio: io uso sempre meno albumi rispetto alla ricetta, casomai aggiungo qualche albume dopo. Buon Appetito!
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E oggi non poteva mancare questo post, tutto dedicato alla mia dolcissima Cleopatra che mercoledì ha compiuto 5 anni. Chi mi conosce sa del mio amore immenso per i miei cagnolini e per i miei gattini, e naturalmente per tutto il mondo animale. Cleopatra è con noi da 5 anni e a me sembra ieri che riuscivo a tenerla in braccio, e ora lei è così grande e così dolce, noi l’abbiamo festeggiata con questa “torta” e tantissime coccole…niente in confronto all’amore che lei ci regala ogni giorno! Buon compleanno Cleopatra, ti vogliamo bene!
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Per ovvie ragioni ho dovuto tenere Cleopatra distante dalla torta…avrebbe potuto bruciarsi!!!
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Cleopatra, “Cleo” a tre mesi.

venerdì 23 dicembre 2011

Buon Natale

 

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Un post al volo per condividere con tutti i miei followers le mie ultime fatiche e per augurarvi Buon Natale. Vi lascio con le foto di questi dolci che appartengono tutti alla tradizione sarda tranne i “cantucci” che come si sa sono toscani, alcuni di questi come i “gueffus incappausu” li conoscete già, mentre altri come i “pistoccheddus di Serrenti” o “is pardulas” non li ho mai postati o almeno non ho mai dato la ricetta, beh neanche ora ma solo per questione di tempo scriverò la ricetta di ciascuno di essi, ma prometto che lo farò un po’ per volta creando un post per ogni dolce. Detto questo vi lascio con l’augurio di un sereno e felice Natale a tutti!

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Annalisa

domenica 30 ottobre 2011

Culurgiones all’Ogliastrina

 

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Con un po’ di ritardo rispetto alla mia solita tabella di marcia, torno a postare oggi con una tipica ricetta sarda i “culurgiones all’ ogliastrina”. Pensate che la loro “chiusura” era per me sconosciuta fino a poco tempo fa, tant’è vero che mi “arrangiavo” chiudendoli come dei calzoni. Ho proseguito così per anni, praticamente da quando appena adolescente avevo imparato a farli, poi un giorno mi sono imposta d’imparare e un po’ da alcune signore e un po’ da youtube ho imparato la tecnica, che col  senno di poi, devo ammettere è molto semplice! Facile direte voi… basta saperlo fare! Ad ogni modo, i culurgiones sono un piatto tipico che veniva cucinato in Sardegna per la ricorrenza di Ognissanti, ma che ora si cucina praticamente per ogni occasione. Un piatto delizioso, che può essere considerato come piatto unico, per farli vi occorrerà:

Per l’impasto:

  • 300 g di semola rimacinata di grano duro
  • 200 g di farina bianca “00”
  • 3 uova freschissime
  • acqua qb

Per il ripieno:

  • 500-600 g di patate
  • una decina o più di foglioline di menta fresca
  • 2 spicchi di aglio
  • 300 g di pecorino stagionato o se lo preferite diversi tipi di pecorino e un po’ di parmigiano
  • circa mezzo bicchiere di olio extravergine di oliva

Preparate la pasta mettendo le due farine in una terrina, praticate un foro al centro rompeteci dentro le uova, sbattetele e aggiungendo acqua tiepida incominciate a impastare. Trasferite la pasta su di un piano infarinato, e lavoratela tirandola ripetutamente fino ad ottenere un impasto morbido e liscio. Rimettete la palla di pasta dentro la terrina e copritela. Lasciatela riposare da mezz’ora a un’ora. Dedicatevi ora alla preparazione del ripieno, sbucciate le patate precedentemente lessate, schiacciatele ancora calde con lo schiacciapatate, e lasciatele cadere dentro una terrina. Pulite l’aglio, dividetelo a metà e mettetelo dentro un pentolino assieme all’olio extravergine di oliva. Ponetelo sul fuoco fino a quando l’aglio si sarà imbiondito, attenzione a non farlo bruciare renderebbe sgradevole il sapore dell’olio! Togliete l’aglio, e versate l’olio sulle patate schiacciate, aggiungete il formaggio e le foglioline di menta tritate finemente. Amalgamate tutto per bene, e tenete da parte fino a che il tutto sarà completamente raffreddato. Riprendete ora la pasta, dividetela in pezzi, e con la macchina per la pasta tirate una sfoglia abbastanza sottile ma non troppo, ricavate da questa sfoglia dei dischi di circa 10 cm di diametro. Prendete il disco poggiandolo sul palmo della mano, mettete un cucchiaino abbondante di ripieno nel centro e procedete alla chiusura. Per quest’ultima vi rimando a youtube, dovete solo cercare “come chiudere i culurgiones”. Io adoro portare in tavola i culurgiones con una semplice salsa di pomodori freschi e una spolverata abbondante di pecorino sardo. Buon appetito!

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Annalisa