Mercoledì ho avuto la fortuna di partecipare a un corso di dolci sardi, quando ho pensato di postare la mia “creazione” ho realizzato quanto sono fortunata a vivere in quest’ isola. Mi rendo conto anche che forse non ho mai parlato abbastanza della sua cultura e delle sue tradizioni, e in particolare della tradizione dolciaria della mia città: Quartu Sant’ Elena. Quartu Sant’Elena vanta un’ antichissima tradizione dolciaria,e in questo corso io ho avuto la fortuna di poter realizzare, con l’ aiuto di due abili insegnanti un dolce tipico il "gattò (croccante) di mandorle” ( dal francese gateau) che nelle foto sopra vedete realizzato a forma di cestino. Ma nella mia città in occasioni importanti vengono creati con il gattò dei veri e propri monumenti, opere d’arte di inestimabile valore, interamente create a mano, “ricamate” con pasta di zucchero e ornate con fiori di zucchero fatti a mano uno per uno. In questo corso io sono stata affiancata da due delle poche persone che ancora oggi mandano avanti questa tradizione. Se volete vedere questi splendidi capolavori andate qui (potete ingrandire la foto, cliccandoci sopra). Il gattò è un dolce formato da zucchero sciolto sul fuoco con aggiunta di mandorle, una volta pronto si lavora dandogli la forma voluta e facendo attenzione perché il gattò (croccante) è bollente. Una volta raffreddata la propria creazione si spennella con uno sciroppo di zucchero, tante volte fino a formare la patina bianca che vedete, poi si prepara una glassa reale, si “ricama” e si aggiungono i fiori. A dire la verità, l’ho fatta molto breve anche perché sono profana in materia, ma vi assicuro che oltre ad essere un lavoro abbastanza complicato, creare un gattò è molto faticoso. L’ altro dolce che abbiamo preparato sono i "bianchini”. Una meringa arricchita con mandorle tagliate “a foglia” e tostate, deliziosi, si preparano per matrimoni, battesimi e altre occasioni importanti. E’ stata una bella esperienza questo corso e oltre ad aver cercato di apprendere il più possibile sui dolci, ho imparato tante cose sulla cultura e sulle tradizioni della mia città. Spero di aver trasmesso con questo post anche a voi le stesse emozioni che ho provato io.
Annalisa