venerdì 27 gennaio 2012

Amaretti sardi e…Buon compleanno Cleopatra


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Ci siamo, con questo post termino con i miei amati dolci sardi, (almeno per ora) riprenderò più avanti con altre delizie della mia splendida Sardegna. Oggi vi presento un dolce che mi riporta indietro nel tempo e precisamente alla mia infanzia, quando trascorrevo le vacanze estive in Sardegna a casa dei nonni; il momento più bello era quando la nonna tirava fuori la scatola di latta e aprendola ci offriva un dolce, io ricordo che indugiavo un po’ e poi sceglievo sempre un amaretto. Mi piaceva quel suo aspetto un po’ “rude” perché celava un “cuore” morbido, un gusto e un profumo inconfondibili che ritrovo ancora oggi quando sforno questi deliziosi dolci. Questi dolci non sono easy da fare, io stessa ho imparato con gli anni a capire il rapporto mandorle-albumi, affinché il risultato finale sia proprio quello di un dolce dall’aspetto “rude” ma con un “cuore” morbido. Per fare gli amaretti vi occorrerà:
  • 1 kg di mandorle dolci
  • 2 hg di mandorle amare
  • 1 kg di zucchero semolato
  • 13 albumi
  • 2 limoni non trattati ( la buccia grattugiata)
Pelare le mandorle tuffandole per qualche minuto in acqua bollente, farle asciugare bene, tritarle e farle asciugare nuovamente dalla mattina alla sera. La sera preparate l’impasto con gli albumi leggermente sbattuti e lo zucchero, poi aggiungete le mandorle e la scorza del limone grattugiata, amalgamate bene sigillate la terrina con della pellicola da cucina e fate riposare l’ impasto tutta la notte in frigorifero. Il giorno dopo controllate la consistenza dell’impasto in questo modo: formate una pallina,poggiatela su un piattino, la pallina si deve leggermente “sedere”, se vi accorgete che l’impasto è troppo “duro” aggiungete 1 o 2 albumi. Ora continuate formando delle palline che farete rotolare nello zucchero semolato, sistematele in una teglia rivestita di carta forno e ponete al centro di ogni pallina una mandorla come vedete nella foto. Cuocete gli amaretti in forno preriscaldato a 150°C per circa 30-40 minuti. Lasciate raffreddare bene prima di togliere gli amaretti dalla teglia. Un’ altra versione della ricetta prevede che gli albumi siano montati a neve e incorporati piano piano alle mandorle, io ho provato in tutti e due i modi e il risultato è stato lo stesso. Un consiglio: io uso sempre meno albumi rispetto alla ricetta, casomai aggiungo qualche albume dopo. Buon Appetito!
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E oggi non poteva mancare questo post, tutto dedicato alla mia dolcissima Cleopatra che mercoledì ha compiuto 5 anni. Chi mi conosce sa del mio amore immenso per i miei cagnolini e per i miei gattini, e naturalmente per tutto il mondo animale. Cleopatra è con noi da 5 anni e a me sembra ieri che riuscivo a tenerla in braccio, e ora lei è così grande e così dolce, noi l’abbiamo festeggiata con questa “torta” e tantissime coccole…niente in confronto all’amore che lei ci regala ogni giorno! Buon compleanno Cleopatra, ti vogliamo bene!
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Per ovvie ragioni ho dovuto tenere Cleopatra distante dalla torta…avrebbe potuto bruciarsi!!!
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Cleopatra, “Cleo” a tre mesi.

venerdì 20 gennaio 2012

Biscottini di Serrenti “is pistoccheddus”…e un po’ di confusione!

 

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Quando ho deciso di postare questi deliziosi biscottini mi sono accorta di avere fatto un po’ di confusione con le foto, infatti ne ho scattate diverse ma del cesto con tutti i dolci e non di quello con solo i biscottini di Serrenti. Ad ogni modo i biscottini di Serrenti sono quelli a forma di “esse” e di ciambella sulla destra. I biscottini di Serrenti “is pistoccheddus de Serrenti” in dialetto sardo, sono dei deliziosi dolci della tradizione sarda, glassati e decorati con perline d’argento o colorate, o con rettangolini di carta oro. Serrenti è un paese del medio campidano da dove hanno origine questi buonissimi biscottini, per questo vengono chiamati così, per farli vi occorrerà:

  • 8 uova (per metà dose 4 tuorli e 1 uovo intero)
  • 1 kg di farina “00”
  • 100 g di strutto
  • 250 ml di latte
  • 1 bustina di lievito
  • 1 bustina di vanillina
  • 40 g di ammoniaca per dolci
  • la scorza di due limoni non trattati grattugiata
  • 200 g di zucchero semolato

Per la glassa:

  • 4 albumi
  • 1 kg di zucchero a velo

In una terrina o se volete nell’ impastatrice, mettete i tuorli (o i tuorli più l’ uovo intero per metà dose) con lo zucchero e lavorate molto bene. Ora aggiungete piano piano gli altri ingredienti: la vanillina, la scorza dei limoni grattugiata, lo strutto semiliquido e la farina setacciata con il lievito. Sciogliete l’ammoniaca nel latte e aggiungetelo piano piano all’impasto che dovrà essere lavorato benissimo. L’ impasto all’ inizio sarà appiccicoso ma se lo lavorerete bene assumerà la consistenza di una pasta frolla. Quando l’ impasto è pronto, prendetene una pallina e fate un rotolino lungo 10 cm circa. Da questo rotolino formate delle ciambelle chiudendolo a cerchio su se stesso, oppure fate delle “esse”. Cercate di non fare rotolini molto grossi perché in cottura si gonfieranno molto. Metteteli a cuocere in forno preriscaldato a 180°C fino a che non saranno dorati, ricordatevi inoltre che l’ ammoniaca per dolci pur essendo innocua in cottura emana un odore particolarmente forte, quando lavorate tenete una finestra aperta. Una volta pronti i dolci, preparate la glassa, io preparo questa che è una glassa reale e si presta bene per questa ricetta. Cominciate a versare lo zucchero a velo setacciato nella ciotola dove avrete messo gli albumi e amalgamate, man mano che gli albumi avranno assorbito lo zucchero aggiungetene dell’altro sempre setacciato e così via fino ad ottenere una glassa densa e liscia. Io a questo punto uso le fruste elettriche e monto ancora un po’ la glassa aggiungendo anche qualche goccia di succo di limone. Una volta pronta la glassa comincio a spennellare il fondo dei dolcetti e li sistemo sulla placca del forno. Riscaldo il forno a 100°C cottura ventilata e li metto dentro ad asciugare senza farli scurire, stando attenta cioè a non far caramellare lo zucchero. Una volta pronti, glasso la parte superiore e la decoro con perline colorate o d’argento, ma molto velocemente perché la glassa asciuga in fretta e le decorazioni non si attaccano alla superficie, poi passo in forno come sopra. L’ ammoniaca per dolci è un agente lievitante ed è presente in molti dolci della nostra tradizione, so che la ricetta che ho condiviso con voi oggi non è molto easy però condividere e far conoscere un po’ della mia terra è una cosa che mi rende particolarmente orgogliosa e felice di essere sarda. Buon appetito!

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venerdì 13 gennaio 2012

Panini per merenda!

 

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Si lo so, avrei dovuto come promesso continuare a postare le ricette dei miei amati dolci sardi, ma quando questa mattina ho sfornato questi deliziosi, soffici e fragranti panini non ho saputo resistere alla tentazione di condividere la ricetta. Ormai sono circa quattro anni o più che il pane a casa mia non si compra, e quindi ogni volta mi diverto a provare nuove ricette e nuovi formati. Questi panini sono semplici da preparare, e imbottiti con una o due fette di mortadella, o con quello che la vostra fantasia vi suggerisce saranno un’ ottima merenda per i vostri ragazzi. Per farli vi occorrerà:

  • 400 g di farina bianca
  • 1 bustina di lievito di birra secco o mezzo cubetto fresco
  • 10 g di zucchero (2 cucchiaini)
  • 1 cucchiaino raso di sale
  • 1 cucchiaino di malto
  • 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 225-250 ml di acqua tiepida (37-40°C)

Per cospargere: acqua per spennellare, sale.

Prima di cominciare a spiegare il procedimento, devo dirvi che io per fare tutti i panini che vedete in fotografia ( sono 18), ho raddoppiato le dosi, ma solo della farina, del sale, dello zucchero, dell’olio e dell’acqua. Le quantità del malto e del lievito sono rimaste invariate. Mettete la farina in una terrina capiente, aggiungete il lievito secco oppure sciogliete quello fresco nell’acqua tiepida. Aggiungete lo zucchero, il malto, il sale e l’olio extravergine d’oliva. Cominciate a impastare aggiungendo l’ acqua un po’ per volta. Trasferite l’ impasto sul tavolo e lavoratelo energicamente per almeno 10 minuti. Naturalmente per fare ciò potete usare l’ impastatrice. Una volta ottenuto un’ impasto liscio e lucido, formate una palla e mettetela a lievitare nella terrina pulita e infarinata. Sigillate la terrina con della pellicola da cucina, e lasciate lievitare l’impasto da 1 ora e mezza a due ore e mezza. Con l’ impasto ben lievitato formate tante palline di media grandezza, e mettetele a lievitare sulla lastra del forno rivestita di carta forno per circa 20 minuti. Trascorso questo tempo, spennellate la superficie dei panini con un po’ di acqua, cospargete di sale e con un coltello affilato incidete la superficie creando una grata. Cuocete nella parte media del forno preriscaldato per 20-25 minuti ( elettrico e a gas: 210-220°C, ventilato: 200-210°C). Mettete una ciotolina piena d’acqua nel forno durante la cottura. Buon appetito!

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venerdì 6 gennaio 2012

Gattò di mandorle



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Come primo post del 2012 ho scelto un dolce che piace proprio a tutti: il croccante di mandorle,” gattò” in sardo dal francese” gateau”. Questo è uno dei dolci che ho avuto la fortuna di realizzare questa estate al mio corso di dolci sardi, affiancata da due abili maestre dolciarie della mia città. Se andate qui vedrete quello che ho realizzato al corso di dolci sardi. Questa che vi propongo oggi è la versione classica del croccante, che si presenta tagliato a forma di rombo e adagiato su foglie di limone, ma appena posso (lo prometto) lo realizzerò nella versione glassata tipica della mia città e lo condividerò con tutti voi, intanto Buon Anno e buon appetito!
  • 1 kg di mandorle pelate e tostate
  • 1,150 kg di zucchero semolato
  • 1 pizzico di cannella
  • 1 pizzico di buccia di arancia secca tostata ( facoltativo)
  • 1 limone intero per stendere il croccante
  • carta forno bagnata e strizzata per il piano sul quale stenderete il croccante,foglie di limone non trattato
Per prima cosa pelate le mandorle tuffandole per pochi minuti in acqua bollente, o diversamente come faccio io compratele già pelate. Fatele asciugare e tostatele in forno a 100°C fino a che non saranno dorate.Munitevi di un pesante matterello e tritate le mandorle schiacciandole con la forza delle vostre braccia, oppure tritatele con un grosso coltello. In un pentolino antiaderente fate sciogliere lo zucchero semolato a fuoco moderato fino a fargli prendere un bel color cannella. A questo punto aggiungete la cannella e la buccia di arancia,e piano piano versate le mandorle. Fate amalgamare bene zucchero e mandorle, e velocemente versate il croccante sulla carta forno bagnata e strizzata. Bagnate il limone e usatelo per stendere il croccante in uno spessore di qualche millimetro. Tagliate il croccante con un grosso coltello, bagnandone spesso la lama in tanti piccoli rombi. Adagiate i rombi su foglie di limone, conferiranno al croccante un aroma delizioso.
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Annalisa